Sospensione Mutuo per Coronavirus

Decreto Cura Italia: Cassa Integrazione e Sospensione Mutuo per Coronavirus

Con l’avvento della pandemia da Covid-19, l’economia attraversa, e purtroppo, si teme per anni, una fase di congiuntura economica, con numerose attività imprenditoriali che dovranno chiudere i battenti e numerosi posti di lavoro a rischio. Il Decreto Cura Italia, il cui obiettivo principale è quello di impedire l’avanzata della crisi e di scenari ben peggiori, tra le tante cose prevede la sospensione dei mutui relativi alla prima casa.

Come è possibile richiedere la sospensione del mutuo per coronavirus e cassa integrazione?

Vi è un apposito modulo che consente di richiedere lo stop delle rate per il pagamento del mutuo per motivazioni collegate al Covid-19 e alla conseguente cassa integrazione. Prima di presentare tutti i vari dettagli, è opportuno specificare che la platea di destinatari che potranno beneficiarne è davvero notevole e che l’importo massimo è stato aumentato sino a 400.000 euro, dato che in precedenza ammontava a 250.000 euro. La misura in questione, infatti, è stata ripresa dal cosiddetto Decreto Liquidità.

Prima ancora di passare ai requisiti relativi alla sospensione mutuo prima casa, secondo quanto stabilito all’interno del Decreto Cura Italia, è importante evidenziare con già con l’articolo 26 del 2 marzo scorso, era stato previsto un rilevante allargamento dell’azione del Fondo di Solidarietà, con l’intento principale di supportare le famiglie e più in generale le persone alle prese con evidenti difficoltà nel pagare le rate del mutuo della prima casa.

Non si tratta di un ampliamento temporaneo dei destinatari dell’agevolazione in questione, come si poteva credere inizialmente in fase di scoppio della pandemia da coronavirus. Il motivo di fondo è che smentisce quest’ipotesi è la richiesta di cassa integrazione.

Inoltre, ai sensi di quanto sancito all’interno dell’articolo 54 del Decreto Cura Italia, a beneficiare della sospensione del pagamento delle rate del mutuo, a causa dell’insorgere della pandemia da Covid-19 e degli aumenti di casi in cassa integrazione, non figureranno solo ed esclusivamente i dipendenti di imprese pubbliche e private, ma anche i pensionati e i lavoratori autonomi. Questi ultimi dovranno effettuare l’autocertificazione, dove viene indicata la riduzione del fatturato. Per potervi effettuare l’accesso, inoltre, il requisito ISEE è stato rimosso.

A questo punto, analizziamo nei dettagli tutto quanto è dato a sapersi in materia di requisiti relativi alla sospensione mutui prima casa, a seguito della pandemia.

sospensione-mutuo-coronavirus

Requisiti per sospensione mutuo 2020

Il Governo, in vista del difficile momento economico, ha preso diverse misure per sostenere al meglio i lavoratori (dipendenti e popolo delle partite IVA) le famiglie. In riferimento, quindi, ai mutui prima casa, l’articolo 26 del decreto del 2 marzo ha avuto il merito di allargare la fascia di coloro che, di fatto, potranno accedere al Fondo di solidarietà relativamente al mutuo per l’acquisto della prima abitazione.

E chi si trova in cassa integrazione come deve comportarsi?

Anche chi è cassaintegrato, di fatto, ha la possibilità di effettuare la richiesta per beneficiare della suddetta agevolazione.

Altri requisiti per l’accesso al Fondo sono i seguenti quattro:

  • la prima casa per cui è avvenuta la concessione del mutuo non deve essere etichettata come abitazione di lusso;
  • la riduzione dell’orario lavorativo o la sua sospensione deve essere avvenuta per un arco di tempo pari come minimo a 30 giorni;
  • l’inizio del finanziamento dell’immobile mediante le rate mensili stabilite nel contratto del mutuo deve essere avvenuto come minimo da un anno;
  • il pagamento delle rate mensili o trimestrali del mutuo non può avvenire con un ritardo superiore a 90 giorni.

Va data attenzione al fatto, però, che trattasi di requisiti a scadenza, visto che sono in vigore per un lasso di tempo pari a 9 mesi dall’avvento del Decreto Cura Italia.

Eliminazione del requisito ISEE per richiedere la sospensione del mutuo

Per richiedere la sospensione del mutuo, c’è da constatare che non esistono più limiti di reddito per poter effettuare l’accesso al Fondo di Solidarietà, a seguito dell’eliminazione del requisito ISEE. Con questa novità importantissima del Decreto Cura Italia, ne consegue che il numero di contribuenti che ha l’opportunità di beneficiare dell’agevolazione in oggetto, è decisamente maggiore.

Situazione dei lavoratori autonomi: estensione del Fondo Gasparrini

Novità decisamente degna di nota in rapporto alla sospensione mutui prima casa, sulla base di quanto stabilito all’interno del Decreto Cura Italia, è l’estensione del Fondo Gasparrini anche per i lavoratori autonomi. Nello specifico, sulla base di quanto sancito all’interno dell’art. 54 del Decreto Cura Italia, sulla stessa falsariga di quanto si verifica per i lavoratori dipendenti, anche i lavoratori autonomi sono tenuti a certificare la riduzione dell’orario lavorativo o la sospensione dell’attività per un arco di tempo pari a 40 giorni.

Nello specifico, se si è registrato un calo maggiore del 33% del fatturato, a parità di trimestre con l’anno precedente, che avesse comportato una chiusura del proprio business o tutta una serie di restrizioni, dovute alle misure volte a far abbassare la curva dei contagi, i lavoratori autonomi possono beneficiare della sospensione delle rate del mutuo. Da notare che le suddette regole per i lavoratori autonomi e per i liberi professionisti, al momento, sono valide sino al 17 dicembre di quest’anno.

Conclusioni

Infine, va ricordato che nella circostanza in cui l’istituto di credito non dovesse accettare la richiesta di sospensione del mutuo, è possibile segnalare la cosa al Ministero dell’Economia, semplicemente inviando un’e-mail. Questo in sostanza, quanto c’è da sapersi in materia di sostegno finanziario sui mutui.