Surroga Mutuo Inpdap

Surroga Mutuo Inpdap: Caratteristiche, Requisiti, Condizioni e Opinioni

L’Inpdap è quell’ente che, fino al 2011, si è occupato di gestire tutte le pratiche riguardanti dipendenti pubblici e pensionati dello stesso settore. Dopo tale anno, però, l’Inpdap è stata accorpata all’Inps con la Gestione Dipendenti Pubblici. Questo ufficio si occupa di erogare, ad oggi, tutte le prestazioni a cui ogni iscritto può accedere. Il mutuo è una di queste e rientra anche la possibilità di trasferire il mutuo dall’istituto originario ad un altro. Si chiama surroga ed è un’operazione da effettuare con estrema attenzione. Scopriamo, allora, di cosa si tratta.

Surroga mutuo Inpdap: cos’è

Prima di introdurre il concetto di surroga è bene conoscere cos’è un mutuo Inpdap. Si tratta di un prestito che viene concesso per l’acquisto di un immobile non di lusso ma non solo. Infatti può essere richiesto anche per interventi di ristrutturazione. Si tratta di prestiti che constano di condizioni agevolate e permettono proprio a tutti di poter avere accesso ad un’abitazione considerata come prima casa.

La surroga interviene in un momento successivo all’accensione del prestito. Infatti l’ente deputato concede buone condizioni anche per mutui accesi precedentemente con un istituto di credito tradizionale. La motivazione sta nel fatto che, molto spesso, le domande di accesso al mutuo si risolvono lentamente, quindi, non sono in linea con le esigenze di mercato che, al contrario, sono veloci. A questo punto il dipendente decide di rivolgersi prima presso un’altra banca e stipula un contratto di mutuo. Successivamente, se riscontra maggiore convenienza, può spostarsi presso la gestione Inps dedicata ai dipendenti pubblici.

Surroga mutuo Inpdap: requisiti

Per accedere alla surroga mutuo Inpdap non servono requisiti soggettivi specifici. Infatti è necessario solo mantenere lo status relativo al momento della richiesta del prestito per ristrutturazione o acquisto della prima casa. Quindi vediamo quali sono.

Prima di tutto è necessario essere iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. A questo punto bisogna aver versato minimo lo 0,35% per i dipendenti attivi della pubblica amministrazione. Se, invece, si tratta di pensionati è necessario aver restituito minimo lo 0,15% del prestito. Ovviamente tali cifre devono essere riconducibili sempre all’intestatario del mutuo che non potrà mai essere una persona diversa dal dipendente. La casa deve corrispondere sempre come abitazione principale e, quindi, la famiglia deve risiedervi stabilmente.

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Surroga mutuo Inpdap: caratteristiche

Quando si procede alla surroga è importante sapere che non è mai possibile superare la somma massima consentita che corrisponde a 300 mila euro. Pertanto non si può richiedere una surroga per una quantità maggiore di capitale. Va dimostrato in modo univoco la cifra residua e per farlo si richiede un passaggio di documenti dall’istituto di credito o dalla banca di riferimento.

La domanda per la surroga non può essere effettuata in maniera facoltativa ma vi sono dei tempi certi che l’Inps dedica a queste operazioni. Pertanto se si vuole procedere in tal senso bisogna rispettare le finestre temporali dedicate alla surroga mutui Inps che corrispondono ai primi dieci giorni di settembre, gennaio e maggio.

La richiesta per la surroga viene avviata con la presentazione di un modulo specifico facilmente scaricabile dal portale dell’ente. Basterà avere a propria disposizione tutte le cifre del pin Inps personale e, quindi, accedere alla sezione deputata. A questo punto bisogna compilare la domanda, allegare i documenti richiesti, cioè, gli identificativi e quelli che si riferiscono all’immobile e al mutuo già avviato.

Il Direttore provinciale dell’Inps, una volta terminata la finestra temporale, è tenuto a rispondere, generalmente, 5 giorni dopo e in tal caso potrà comunicare quali domande si possono processare e quali, invece, no. Una volta terminato il periodo bisogna procedere alla presentazione ufficiale dei documenti e inviarli con una pec. Successivamente verrà richiesta una perizia sull’immobile, qualora non ne sia stata già fatta una negli ultimi cinque anni.

Se il tutto va a buon fine vi è la comunicazione da parte dell’ente previdenziale al notaio. Quindi si procede al trasferimento del mutuo dal precedente istituto bancario. Il pubblico ufficiale, entro trenta giorni, procederà a trasferire all’Inps i documenti relativi alla relazione aggiornata, annotazione di surroga sull’ipoteca e copia del contratto firmato.

Surroga mutuo Inpdap: conviene davvero?

Quando si stipula un mutuo bisogna essere sempre attenti a tutte le condizioni che si vanno a sottoscrivere. Ciò è importante sia quando ci si affida ad un istituto bancario tradizionale che quando si richiede tale prestito ad enti pubblici, in questo caso all’Inps.

Però è importante tenere conto anche della simulazione del pagamento delle rate e valutare l’effettiva convenienza della surroga. In tal caso è possibile effettuare una stima di quanto si andrebbe a pagare nel caso in cui si proceda con il trasferimento. Esiste, infatti, un simulatore del calcolo rata Inps. Si tratta di un box che si trova nella pagina dedicata al mutuo e, quindi, si può procedere a verificare la situazione attuale.

Qui verrà richiesto l’inserimento del valore dell’immobile ma anche la durata dell’ammortamento. Dopo aver cliccato sul pulsante chiamato calcola si otterrà il prospetto in cui verrà indicata la rata da pagare e il nuovo piano di ammortamento ipotetico. Cliccando sul tasto relativo all’ottimizzazione dell’importo e della durata, si potranno ricercare condizioni maggiormente convenienti per il dipendente.

Ma la surroga conviene davvero? Sicuramente si tratta di un’operazione non sempre facile ma, a volte, estremamente conveniente dal punto di vista economico. Il dipendente della pubblica amministrazione o il pensionato, può decidere di affidarsi alle condizioni di tale ente perchè riscontra maggiore convenienza sulla rata ma non solo. A volte si tratta anche di un’operazione di “comodità” in cui un soggetto decide di affidare la sua vita unicamente all’Inps.